LA SCELTA DI VALE
UNO
La passione più grande di Luca è lo sport. Il pugilato per l'esattezza. Lo ha praticato fin da bambino e da adolescente è stato anche campione regionale; poi un infortunio stroncò prematuramente la sua carriera agonistica.
Adesso lo pratica amatorialmente. E' come l'ossigeno per lui. Quando entra in palestra e sale sul ring una scarica di adrenalina lo scuote, lo fa sentire vivo.
In palestra ha conosciuto Vale. Lei fa l'istruttrice in sala pesi.
Un giorno mentre si allenava con i pesi le chiese un consiglio su come svolgere correttamente un esercizio – ovviamente era una scusa, lui quel esercizio lo svolgeva alla perfezione ma l'aveva vista qualche giorno prima e la trovava bellissima.
<<Grazie per l'aiuto. Piacere Luca>> disse porgendole la mano.
<<Piacere Vale>> rispose abbassando leggermente lo sguardo per l'imbarazzo.
Dall'aspetto poteva sembrare una femme fatale: era atletica, aveva i lineamenti del viso tutti proporzionati tra loro, le labbra a forma di cuore, i capelli nero corvino e gli occhi castani che luccicavano. Ma in realtà era timida, soprattutto con quelli che le piacevano. E Luca le piaceva... era alto ma non troppo, gli occhi castani profondi e furbi, i capelli biondo scuro e un sorriso incantatore.
Tornato a casa la aggiunse su instagram, e lei accettò la richiesta.
Dopo qualche giorno s'incontrarono nuovamente in palestra e si salutarono con un “Ciao!”.
Durante l'allenamento i loro sguardi s'incrociavano spesso e venivano accompagnati quasi sempre da un sorriso accennato.
La sera stessa Luca commentò una storia su instagram in cui Vale mostrava alcuni allenamenti:
“Mercoledì alleno gambe. Confido in un tuo aiuto. :)”
Dopo poco lei mise mi piace al commento e rispose:
“Va bene, ti aiuterò! Ma non esagerare e ricorda che io lì ci lavoro e anche gli altri hanno bisogno del mio aiuto. ;)”
DUE
Gli allenamenti insieme dopo un po' diventarono una routine e si scambiarono i numeri.
Un pomeriggio, dopo l'allenamento, la invitò a uscire insieme e lei accettò.
L'incontro avvenne in un bar in riva al mare: il profumo di salsedine e pesce penetrava nel naso trasportato da una brezza leggera, i gabbiani garrivano euforici alla ricerca di un pasto e il sole aveva quasi terminato la sua opera quotidiana lasciando spazio alla notte stellata. Era una sera d'estate come un'altra. Ma non per loro. Per loro era l'inizio di qualcosa.
Dopo aver parlato per ore, perdendo la cognizione del tempo, passeggiarono sulla spiaggia e si baciarono davanti al mare e alla luna che assistevano come testimoni a quel patto d'amore.
Non passavano mai più di due giorni senza vedersi. Era come se avessero trovato la loro parte mancante dispersa all'inizio della vita e ora non volessero più staccarsene.
Andavano spesso al cinema. Adoravano i film di fantascienza, quelli in cui, per qualche ora, ti estranei dalla realtà; e spesso nei weekend restavano a casa di Luca a fare l'amore fino allo sfinimento.
Non si bastavano mai. Diventarono inseparabili.
TRE
Per alcuni mesi la loro relazione procedette senza intoppi e litigi, finché Luca notò sotto una foto di Vale su instagram un “mi piace” di Ale, il suo ex.
Sentì il sangue ribollire nelle vene, i battiti aumentare velocemente, sembrava che il cuore gli fosse salito in gola... Una sensazione terribile lo pervase fino al midollo.
Vale qualche volta gliene aveva parlato di Ale, era stato il suo primo amore, un amore adolescenziale che era finito da tempo ma lei lo voleva bene ed erano rimasti amici.
Non riuscì a trattenersi. Quelle sensazioni oscure presero il sopravvento, prese il cellulare e le invio un messaggio su whatsapp.
“Sei proprio una stronza!”
L'irrazionalità prese il sopravvento, la parte del cervello che controlla la ragione si spense. Andò in blackout.
Vale quando lesse il messaggio rimase esterrefatta e rispose chiedendogli cosa fosse successo.
Luca nel frattempo sembrava assere ritornato in sé ed evitò di discuterne per telefono.
“Ne riparliamo stasera”, rispose.
Vale passò tutta la giornata con un senso di angoscia. Cercava di ricordare qualcosa che avesse potuto scatenare quella reazione, si scervellò ma non trovò alcuna risposta plausibile.
La sera s'incontrarono nel parcheggio della palestra.
<<Ti sembra normale che quello mette “mi piace” a ogni tua foto?!>>, sbraitò Luca con il viso che si colorava di rosso.
<<Cosa?>> chiese Vale sbalordita
<<Non fare la finta tonta. Lo sai bene chi... Il tuo ex>>
<<Tu sei impazzito. Ma ti rendi conto che sono stata male tutto il giorno... Per questa stronzata poi>>
<<Per me non è una stronzata. Mi dà fastidio>>
<<Devi scegliere... O me o lui. O lo blocchi su instagram oppure tra noi è finita>> incalzò Luca
<<Luca ma veramente fai? Ne abbiamo già parlato, Ale è un mio amico>>
<<Va bé... Ho capito tutto. E' finita, Vale. Vaffanculo!>> esclamò improvvisamente Luca, allontanandosi verso la sua auto.
<<Sei uno stronzo!>> gli gridò Vale iniziando a piangere.
Luca entrò in auto sbattendo la portiera e partì sgommando.
Vale raggiunse la sua auto, entrò e con la testa poggiata sul volante scoppiò a piangere. Non riusciva a credere a quello che era successo, era stato tutto così improvviso e non aveva mai visto Luca in quella versione.
Dopo un po' le lacrime si fermarono e la testa iniziò a pulsare, mise in moto e tornò a casa.
QUATTRO
“La gelosia è un'emozione atavica. Tramandata dai nostri progenitori primitivi che vivevano nelle caverne. La reazione aggressiva e istintiva provocata dalla paura di perdere il proprio partner era, per loro, necessaria, perché c'era in gioco la sopravvivenza.
Ma adesso che ci siamo evoluti e non viviamo più nelle caverne ma in società civili, in una relazione amorosa non è più ammissibile avere delle reazioni violente ed eccessive a causa di questa emozione. Dobbiamo imparare a gestire le nostre emozioni.
La gelosia non è un sintomo dell'amore ma un tratto evolutivo che abbiamo ereditato e che adesso è del tutto inutile. Un po' come i denti del giudizio, per intenderci.”, leggeva Vale in un articolo del blog di un noto psicologo.
Era passata ormai una settimana senza vedersi né sentirsi. Vale sentiva un vuoto dentro, era come se le fosse stato staccato un pezzo di cuore. L'avrebbe voluto chiamare per chiarire, per sapere come stava ma poi pensava che questa situazione non l'aveva creata lei e voleva aspettare che fosse lui a fare il primo passo.
Luca si sentiva in colpa. S'era reso conto che quella reazione era stata eccessiva, provava un senso di vergogna.
Una mattina, dopo una notte insonne passata a pensarla, prese il cellulare e scrisse:
“Ehi, come stai? Oggi pomeriggio palestra?”
Quando Vale lesse il messaggio quel vuoto che la accompagnava da una settimana sembrò riempirsi improvvisamente.
“Sì, oggi pomeriggio palestra!”, rispose vagamente dopo qualche ora.
Quando si incontrarono in palestra si salutarono con un sorriso e quando Vale, finito l'allenamento, uscì per tornare a casa trovò Luca ad aspettarla.
<<Stasera ci vediamo? Voglio parlarti>> disse con un sorriso
<<Va bene. Ti aspetto alle dieci da me>> rispose Vale ricambiando il sorriso incamminandosi verso la sua auto.
La sera Luca era in anticipo e aspettò impazientemente che Vale scendesse.
Una volta insieme, si guardarono negli occhi e Luca iniziò a parlare dicendole che era stato uno stronzo... Vale lo interruppe improvvisamente baciandolo.
Si baciarono come se fosse la prima volta, come se il mondo dovesse finire domani, come se in quel momento esistessero solo loro, chiusi in bolla protetta, isolati da tutto il resto. Andarono a casa di Luca e fecero l'amore tutta la notte.
CINQUE
Tornò tutto come prima. L'amore che per un attimo era appassito ritornò a fiorire.
Ritornarono i momenti di complicità: si allenavano insieme, andavano al cinema, mangiavano in posti dalla cucina esotica.
Un pomeriggio Luca passò in palestra – era il suo giorno libero ma doveva ritirare degli integratori da Mirko, l'istruttore di crossfit – mentre parcheggiava vide, con la coda degli occhi, quella che sembrava essere Vale. Si fermò e si girò per vedere meglio ed era proprio lei.
Parlava con un ragazzo amichevolmente, sorridevano insieme e di tanto in tanto lui le toccava un braccio.
Luca impallidì. Quelle sensazioni orribili ritornarono, i sintomi c'erano tutti, il cuore pulsava all'impazzata e una vampata di calore lo investi come se un rogo gli bruciasse dentro. La parte razionale del cervello si stava oscurando, provocando un nuovo blackout.
Aprì lo sportello e come un razzo si diresse verso i due. Quando era a circa un metro da loro, Vale lo vide.
Aveva gli occhi spiritati, sembrava impossessato da un'entità estranea; lei se ne accorse ma fece finta di niente.
<<Ciao, Luca>> gli disse sorridendo cercando di mantenere la calma
<<Ciao Luca un cazzo!>> ribatté lui in tono aggressivo
<<Che ci fai qui?>> chiese sempre con lo stesso tono, fissando esclusivamente lei e ignorando l'altro.
<<Niente... Scambiavo due chiacchiere con Marco, un mio amico>> rispose arrossendo imbarazzata
<<Confermo tutto!>> disse Marco sorridendo, cercando di smorzare i toni.
<<Stai zitto tu. Non fiatare!>> urlò Luca girandosi di scatto verso Marco e poi ritornando di nuovo a fissare Vale.
<<Guarda che stai esagerando. Stavamo solo parlando>> ribatté Marco indispettito
A queste parole Luca si girò e gli sferrò un pugno sul naso. Marco indietreggiò come colpito da un sasso e cadde a terra.
Il naso gli sanguinava copiosamente.
<<Mi hai rotto il naso... stronzo!>> sibilò Marco.
Vale alla vista di tutto ciò emise un urlo e scoppiò a piangere sconvolta.
Luca nel frattempo si era allontanato, salì in auto e si dileguò.
<<Marco, scusami>> disse Vale, avvicinandosi per sincerarsi delle sue condizioni.
<<Vaffanculo, Vale!>> rispose Marco alzandosi e correndo via, con una mano sul naso e la maglietta imbrattata di sangue.
Vale rimase da sola, scossa e confusa per l'accaduto. Corse verso l'auto piangendo istericamente, entrò e ancora una volta, piangendo a dirotto con la testa chinata sul volante, si chiese se la colpa fosse sua, se avesse fatto qualcosa per scatenare quella reazione, ma anche questa volta non trovò alcuna risposta. Dopo un po' si calmò, mise in moto e partì.
SEI
Erano passati ormai quattro mesi da quell'episodio e la storia tra i due era finita.
Vale ci aveva riflettuto molto, aveva cercato di trovare la responsabilità di quelle reazioni in lei ma non le trovò e decise, a malincuore, di finirla lì.
Da circa un mese si frequentava con Ivan, un ragazzo molto dolce che la ascoltava attentamente per ore.
Luca inizialmente aveva cercato di rimettere le cose a posto ma quando scoprì che lei si frequentava con un altro si rassegnò.
Passò dei brutti momenti. Chiuso in casa a rimuginare spesso su quei gesti irrazionali che avevano segnato la fine della loro storia. Riconosceva di aver sbagliato e che a causa di quelle reazioni aveva perso una ragazza che amava veramente. Promise a se stesso che avrebbe fatto qualunque cosa per riuscire a controllare quelle sensazioni oscure e così, consigliato da un' amica, decise di andare in terapia.
Spesso, soprattutto a letto prima di andare a dormire, Vale pensava a Luca e riviveva in mente quella storia passata. Si chiedeva se avesse potuto perdonarlo, anche perché sentiva di amarlo, ma poi le ritornavano in mente le sensazioni terribili che aveva provato durante quelle reazioni: la paura, l'imbarazzo, il senso di colpa... E sentiva di aver fatto la scelta giusta.
Di una cosa era sicura, quelle reazioni non erano certo dimostrazioni di affetto e quelle sensazioni non potevano far parte dell'amore.
Promise a se stessa che se in futuro si fosse ritrovata in una situazione simile avrebbe preso la stessa decisione.


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