LA SOFFERENZA E' LA VIA, PARTE II
La sofferenza è l'interruttore che accende la luce spenta dentro di noi. E' come un maestro che ci spinge ad aprire gli occhi chiusi e coperti dalla polvere.
Ci strattona con forza e ci risveglia dal sogno della stabilità in cui eravamo caduti.
Il primo impatto è scombussolante. Ribalta il nostro concetto di normalità e subiamo, di solito, la perdita di qualcuno... di qualcosa.
Poi col tempo il dolore si attenua e quello che prima era il caos, il disordine... inizia a diventare la normalità.
Le energie che si erano affievolite ritornano e siamo invasi da un nuovo entusiasmo.
Una forza nuova che con una spinta propulsiva ci innalza verso nuovi orizzonti.
E' qui che si mostra l'effetto catartico della sofferenza. Come l'Araba Fenice ritorna alla vita dalle ceneri dopo la morte, così noi rinasciamo dopo il dolore. Più forti di prima, più saggi, più luminosi.
"C’era un buffissimo uccello, chiamato Fenice, nel più remoto passato, prima di Cristo, e questo uccello ogni quattro o cinquecento anni si costruiva una pira e ci si immolava sopra. Ma ogni volta che vi si bruciava, rinasceva subito poi dalle sue stesse ceneri, per ricominciare. E a quanto sembra, noi esseri umani non sappiamo fare altro che la stessa cosa, infinite volte."
Ray Bradbury



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